Un San Valentino con…Autonomia
Ci troviamo in una società che impone, quotidianamente, ritmi frenetici, i quali per essere sostenuti necessitano di azioni veloci con resa immediata. Una società in cui l’usa e getta fa parte della normalità è una società che assume una connotazione fortemente consumistica, dove siamo costantemente spinti a pensare che tutto possa essere ottenuto con facilità, anche l’amore.
Come si fa a cercare la persona giusta al giorno d’oggi?
Facciamo una premessa: nell’espressione “trovare la persona giusta” sono nascoste, più o meno celatamente, una serie di aspettative del tutto irreali a cui inevitabilmente fa seguito una delusione di entità direttamente proporzionale. L’ideale di persona giusta, secondo tale prospettiva, è quella che, a priori, si pensa che garantirà costantemente amore e felicità senza mai deludere le nostre aspettative e in grado di compensare le nostre mancanze.
L’ incontro di due bisogni fortemente compatibili genera innamoramento e in questo stato fusionale è facile pensare che l’altro sarà colui che ci risolverà il problema, in quanto sarà quella persona che ci lascerà adagiati nella nostra zona di comfort.
La coppia, così intesa, si viene a creare come un patto, che si regge sull’ incontro di antichi bisogni insoddisfatti e che i partner cercano di colmare l’uno attraverso l’altro. Solo attraverso quel partner che svolge nei nostri confronti tale ruolo, ci possiamo sentire completi. D’altra parte, come scriveva già Platone, l’uomo da sempre cerca l’altra metà perduta provando a soddisfare il suo bisogno di completezza e di sopperire alle mancanze.
La persona ideale potrà anche rimanere tale per tutto il periodo dell’infatuazione, ma con il passare del tempo, anche un piccolo cambiamento esterno alla coppia può portare a una rottura di questo sottile equilibrio, e laddove il partner smette di rivestire il suo ruolo chiave, inevitabilmente si renderanno evidenti tutte quelle incongruenze rispetto all’ideale che era, sfociando inesorabilmente nel conflitto.
Ecco che allora posso spiegare che la ricerca della persona giusta si rifà, prima di tutto, alla ricerca di se stessi, la quale deve portare a mettere in luce quali sono i timori o le esigenze che abbiamo e a cui, spesso, non siamo disposti a rinunciare.
Una volta che tutto ciò è chiaro possiamo affrontare con consapevolezza la formazione della coppia come incontro di due mondi di significati diversi, da conoscere e negoziare.
Una coppia che sta bene è caratterizzata necessariamente da due elementi: un progetto in cui entrambi i partner decidono di investire e un legame emotivo che si caratterizzi per autonomia. L’idea di Autonomia può sembrare del tutto estranea al rapporto di coppia: niente di più sbagliato. L’autonomia deve esserci e, a mio parere, anche su più fronti.
Autonomia significa che risulta possibile pensare di stare bene anche senza l’altra persona, ma si sceglie con consapevolezza di stare insieme. Questo aiuta la coppia ad assumere relatività e ad entrare in una dimensione più serena. Il pensiero opposto “senza di te morirei, non avrei prospettive, ho bisogno di te”, aumenta la rigidità del legame e le possibilità di conflitto.
Autonomia significa vivere la felicità come una questione personale, mentre troppo spesso crediamo che dipenda da quello che il partner fa o non fa. Dare le colpe all’atro della propria tristezza è un modo per scaricare sull’altro le proprie responsabilità; molto meglio, seppur più impegnativo, rivedere il modo in cui ci si rapporta alle difficoltà, agli altri e alla gestione delle emozioni. La felicità è un atteggiamento mentale, che va costruito giorno dopo giorno.
Autonomia è anche creare spazi propri da dedicare alle proprie passioni, senza il senso di colpa di aver sottratto tempo all’altro. Anche questo è un momento importante, per non dire necessario, perché ci permetterà in un secondo momento di ritagliare spazi ideali da dedicare alla coppia.
Ecco perché, auguro a tutte le coppie un San Valentino con Autonomia.