Conosci la tua Rabbia?
Cosa ne pensi?
La rabbia ci fa davvero male? E perché allora ci riempiamo di rabbia?
Prima di tutto voglio dirti una cosa importante:
per quanto siamo abituati a vedere la rabbia come un’emozione negativa, a tratti scomoda, che può addirittura farci sentire sbagliati, in realtà la rabbia ha delle ottime ragioni per esistere, cioè ha delle funzioni per noi fondamentali:
- Difesa e protezione: la rabbia serve per attivarci e difenderci quando sentiamo che stiamo subendo un danno e avvertiamo un pericolo o una minaccia. Ci protegge inoltre dalle prevaricazioni, dalle ingiustizie e difende quelli che sono i nostri bisogni, aiutandoci a dire NO alle esigenze altrui a discapito delle nostre.
- Attacco: la rabbia ci attiva per farci ottenere quello che vogliamo. Ci aiuta ad orientarci verso ciò che vogliamo prendere dalla nostra vita per essere felici e soddisfatti.
La rabbia quindi è un vero concentrato di energia che, se incanalato in modo corretto, può essere utile per il nostro benessere.
Per questo, ti invito a conoscere e ad entrare in contatto con la tua rabbia perché quando arriva ti sta dicendo qualcosa di importante per te e perché puoi utilizzare questa energia e trasformarla in Grinta per andare a prenderti quello che vuoi!
Ma allora…
QUANDO LA RABBIA DIVENTA UN PROBLEMA?
La rabbia può diventare un problema quando siamo troppo arrabbiati rispetto alla situazione che stiamo vivendo e quindi tendiamo ad avere reazioni molto estreme.
Si possono verificare due condizioni: la rabbia esplosiva o la rabbia inibita.
Quando siamo in preda alla RABBIA ESPLOSIVA possiamo perdere il controllo delle nostre azioni, diventare aggressivi e finire per ferire fisicamente o psicologicamente chi ci è davanti, incolparlo, colpirlo, picchiarlo. Può essere molto pericoloso in tanti contesti e, come sempre, capire il vissuto che sta alla base del comportamento ci permette di proteggerci e di proteggere anche gli altri.
In questi casi è necessario riconoscere e monitorare il livello di rabbia che stiamo vivendo (che evidentemente non è sempre uguale) grazie all’attivazione del nostro corpo che ci manda dei segnali: potremmo sentire infatti il respiro più affannoso, il cuore battere più velocemente, i muscoli contrarsi, e altre sensazioni soggettive.
Dovremo poi capire quale può essere la modalità migliore per esprimerla.
Devo dire che sono rimasta stupita dai risultati di un sondaggio che ho pubblicato sul mio profilo Instagram, da cui è emerso che ben il 70% delle persone vive la rabbia in questa modalità.
Quando il fuoco della rabbia divampa è difficile fermarlo!
Se il livello è elevato è necessario innanzitutto distanziarci dalla persona o dalla situazione che ci hanno attivato così tanto. In quel momento non siamo in grado di interagire in modo adeguato; questo vale anche per il nostro interlocutore che, quando vediamo che si attiva un po’ troppo, possiamo essere noi ad allontanarci.
Può essere utile esprimere la rabbia nel modo più adeguato a noi con alcune azioni utili come camminare, correre, stringere le palline antistress o colpire un cuscino.
Se invece il livello è più basso può essere utile fare una riflessione riconoscendo che nel momento in cui ci arrabbiamo stiamo dando a quella persona o situazione un grande potere, cioè il potere di cambiare il nostro stato mentale e attivarci fisicamente. Vogliamo davvero darglielo?
Altre volte invece può essere sufficiente esprimere la rabbia verbalizzandola con l’altro, cioè dicendo il motivo e cercare un punto di chiarimento.
Al contrario quello che può accadere è che noi abbiamo paura a tirare fuori la nostra rabbia e viviamo una RABBIA INIBITA. Succede quando stiamo zitti nelle
varie situazioni, ci facciamo andare bene tutto, oppure siamo molto inibiti nel provare ad ottenere ciò che vogliamo.
Finiamo però per essere vittime di grande rimuginio: pensiamo alla situazione, a quello che avremmo potuto fare, a quello che potevamo dire, al fatto che non siamo riusciti a dire che non eravamo d’accordo, dire di no rispetto ad una richiesta che ci era stata fatta.
A posteriori la nostra mente attiva tantissimo il nostro pensiero per cercare di fare o anche solo immaginare qualcosa di diverso rispetto a quello che abbiamo fatto. Inevitabile però è sentirsi inadeguati rispetto al comportamento avuto, ne deriva un senso di fallimento collegato alla tristezza perché non siamo riusciti a fare quello che volevamo fare e ci diciamo quanto siamo incapaci.
Un altro segnale di rabbia inibita che, da quanto emerge dai colloqui in studio, è molto diffusa, succede quando non riusciamo a esprimere la rabbia nel momento in cui sarebbe utile, ma lo facciamo in altre situazioni, quando torniamo a casa e con i cari o in altre situazioni esplodiamo alla minima cosa.
Non abbiamo avuto capacità di tirarla fuori al momento giusto, accumuliamo rabbia repressa e la tiriamo fuori con altre persone, magari proprio quelle a cui vogliamo bene.
In questi casi è utile riflettere sul reale motivo che ci ha attivati e su quali aspetti della comunicazione dovremo cercare di migliorare.
Una delle domande che più mi sento porre è questa: perché succede?
Se ti ritrovi in una di queste situazioni la CAUSA dipende dalla combinazione di tanti fattori, che ti elenco qui sotto:
- predisposizione temperamentale, che però da sola non è sufficiente, c’è anche l’influenza degli eventi e del contesto;
- esperienze relazionali, in particolare le esperienze precoci genitoriali;
- esperienze in cui abbiamo visto altri per noi significativi che esprimevano la rabbia in una determinata modalità;
- esperienze in cui noi stessi abbiamo espresso la nostra rabbia in una modalità che ha avuto una risposta positiva o negativa nelle persone accanto;
- educazione ricevuta rispetto all’espressione delle emozioni e dei propri bisogni.
Se ti accorgi che stai utilizzando la rabbia in una modalità non adeguata, che finisce per farti stare male o per colpire le persone per te significative, puoi provare a riflettere per cambiare queste dinamiche poco funzionali, riconoscendo la rabbia all’inizio.
Possiamo usare la rabbia per le sue funzioni e questo ci farà un gran bene.
Quando qualcosa non ci va bene possiamo trovare il coraggio di poterlo dire, possiamo dire che non siamo d’accordo con quello che sta succedendo, possiamo dire che non vogliamo fare quello che ci viene chiesto.
Possiamo inoltre usare la rabbia per trovare la grinta necessaria per ottenere ciò che vogliamo, raggiungere i nostri obiettivi e sentirci pienamente soddisfatti.
Per mestiere più che dare risposte, faccio domande, e ti saluto proprio con questa:
pensi di fare un uso funzionale della tua rabbia?