
Le eroine di oggi: donne multitasking
Si sa, Settembre è il mese della ripresa, del ritorno alla quotidianità a pieni ritmi lavorativi e scolastici. Con il vivo ricordo delle vacanze appena trascorse, proprio in questi giorni bambini e ragazzi riprendono le scuole: chi inizia un nuovo percorso, chi torna nella stessa aula. Tante sono le emozioni che ogni anno ci pervadono, settembre è infatti anche il mese dei buoni propositi e dei programmi futuri.
Nelle famiglie vediamo bambini sempre più impegnati in appuntamenti sportivi, ludici e religiosi, e mamme affaticate che talvolta si trovano a dover lottare contro il tempo per far giungere i loro figli ai vari incontri senza ritardare.
Conciliare tutto è complicato, eppure conosciamo sempre più frequentemente donne con famiglie numerose che non rinunciano alla carriera, e non solo, perché sono donne, in verità, impegnate in tanti aspetti: oltre alla famiglia e al lavoro coltivano passioni, partecipano alla vita collettiva, frequentano amiche.
Ma tutto ciò è davvero possibile senza rinunciare al ruolo genitoriale?
Tra un piccolo senso di colpa e una critica alla conoscente, tante donne (e mariti) si pongono questa difficile domanda. La risposta invece è semplice: sicuramente vanno effettuate delle scelte. Partendo dal presupposto che tutto si può fare, fondamentale è l’organizzazione. Con ciò intendo che l’organizzazione (quasi) perfetta esiste ed è legata all’ascolto delle esigenze sia della professione che della famiglia.
La tanto chiacchierata donna multitasking mamma, lavoratrice, moglie, cura la casa e se stessa, cucina, stira, fa la spesa all’Esselunga e trova, non si sa come, il tempo per un’oretta di jogging, due ore di shopping e un caffè con l’amica, esiste e non è lontana dalla realtà. Indubbiamente il multitasking è affrontabile, senza scomodare super poteri, ma lo è sicuramente di più se le relazioni che circondano la persona sono buone e si prova ad affrontare tutti i compiti insieme.
Da questo punto di vista la risorsa prima della donna che si trova in questa situazione è proprio da ricercare all’interno della famiglia stessa. In particolare la donna oltre a essere mamma non deve dimenticarsi di essere anche moglie o compagna, di conseguenza con un uomo o marito al suo fianco che possa aiutarla nel trovare l’energia e la “benzina” per affrontare nel migliore dei modi tutte queste diverse faccende da portare a termine.
Può sorgere in queste donne un senso di colpa. Bisogna gestirlo e affrontarlo.
Per farlo svanire è importante costruire un confine attorno a quello che è il sottoinsieme della famiglia composto da moglie-marito, in modo da poter trovare un porto sicuro, uno spazio proprio della coppia genitoriale dove potersi anche sfogare delle cose che non vanno senza intrusioni di suocere o figli, uno spazio bonificato abitato esclusivamente da mamma e papà. Se questa precondizione viene mantenuta, la squadra del papà e della mamma riesce ad affrontare tutto!
Noi psicologi siamo portati a dare come suggerimento alle coppie in consultazione di prendersi sempre uno spazio, anche una sera ogni tanto, durante il quale lasciare il proprio figlio a nonni o baby sitter e dedicarsi l’uno all’altra.
Le difficoltà che si incontrano di solito sono due: superati i disagi organizzativi e prenotata la nonna per la serata….come comunicare questa decisione ai figli?
È importante monitorare l’aspetto comunicativo con i figli e dimostrarsi disponibili a parlarne, quindi chiedere: “Senti ma tu cosa ne dici, saresti d’accordo…?”. Domandare sì, ma rimanendo fermi sulle decisioni, le quali sono regole che i genitori devono dettare e devono far sì che siano rispettate.
E il papà invece? Storicamente è più autorizzato a prendersi spazi, trascorre fuori casa più tempo rispetto alla mamma e si dedica maggiormente ai propri interessi.
Le cose, in realtà, stanno cambiando anche velocemente, in quanto spesso emerge la figura del papà un po’ mammo; lo dimostra ad esempio l’aumento del numero di papà che va a prendere il bimbo all’asilo.
Certo, l’uomo gode di una facilitazione culturale nel prendersi i propri spazi, ma deve essere egli stesso bravo nel mettersi in gioco in prima persona, svestire i panni di lavoratore, sportivo, amico, per rendersi conto che se investe maggior tempo nella qualità delle relazioni della famiglia, anche il modo di andare al lavoro sarà sicuramente più sereno e produttivo.
È quindi auspicabile un’alternanza di ruolo papà e mamma. E’ questo il vero multitasking!