Arriva Halloween: è tempo di guardare in faccia ai tuoi mostri!
Halloween è una festa molto discussa, ma che ormai è diffusa anche da noi. Tra i vari aspetti che caratterizzano la notte stregata, ne troviamo uno che accomuna tutti: Halloween è un buon motivo per far festa. Voglio usare, invece, Halloween per porre l’attenzione su una riflessione: come affronti i tuoi mostri?
Tendiamo spesso a considerare la paura come un qualcosa da sconfiggere e mantenere lontano da noi stessi, ma non sempre in realtà questo atteggiamento è il più opportuno. La paura, infatti, è una delle emozioni primarie che abbiamo, è innata e comune a tutte le specie viventi in quanto è utile alla sopravvivenza. Sotto forma di prudenza, ci aiuta, ad esempio, a non compiere sciocchezze e ad evitare di agire in maniera avventata. La paura insomma, se nella giusta dose, è un antidoto alla morte: certo il problema si pone quando il meccanismo della paura si “rompe” e quella che è una emozione naturale e sana diventa persecutoria e paralizzante. La paura nemica è quella che immobilizza e rallenta eccessivamente, facendoci dare il peggio di noi stessi e boicottando pertanto i nostri desideri.
L’atteggiamento più comune con cui affrontiamo la paura è il meccanismo di evitamento, cioè si evitano le situazioni che ci fanno paura, trovando escamotage di diverso tipo. Spesso però, questa è una strategia che funziona solo a darci un sollievo momentaneo. Questo atteggiamento, in effetti, permette di non entrare in contatto con quanto ci fa stare male, ma la sua reiterazione nel tempo è strettamente connessa con l’incapacità di preservare la propria autonomia e indipendenza.
Ecco che quindi può essere utile guardare in faccia anche a ciò che non ci piace, ciò che ci farebbe spostare lo sguardo altrove, evitando di affrontare la situazione: la parte scura di sé, le ferite, gli scheletri. E’ un lavoro molto duro, d’altra parte il coraggio non esiste in natura, gli animali agiscono spinti da bisogni e pulsioni, mentre imparare ad andare verso le difficoltà non è spontaneo e naturale: il corpo e la mente cercano di tenerci ben lontani da queste. Il coraggio è un’abilità che si conquista sconfiggendo la paura, affrontandola, guardandola in faccia, mentre fuggire da essa significa darle un grande potere e farla diventare più grande di quello che è. Si acquisisce con l’esperienza, e con la consapevolezza di voler vivere appieno, allenando “questo muscolo”, ripetutamente, a partire dalle piccole cose. Non è una scelta facile, ma può dare enormi frutti.
Pensiamo a uno sportivo, come un pugile, un difensore o portiere nel calcio, a chi deve fermare una schiacciata in ricezione a pallavolo, o una bomba lanciata a tennis. Per riuscire a gestire questi colpi violenti deve per forza guardarli, non può girarsi, o non saprà come prenderli e fallirà. E’ una questione di attimi, di frazioni di secondo, e non si tratta di decidere al momento, ma si tratta di acquisire pian piano un atteggiamento particolare: l’atteggiamento di chi non si volta. Tutti questi sportivi, in realtà, sanno già che prenderanno delle pallonate, anche pericolose.
Attivare un atteggiamento che consenta di andare verso le paure, continuare a guardare i propri mostri con consapevolezza, consente anche di iniziare a vederli per quello che sono: a volte non sono neanche mostri, ma solo semplici idee. Questo atteggiamento è un qualcosa che si impara un passo alla volta, e il primo è sicuramente quello di vedere il coraggio come risorsa da costruire e non una dote che si possiede o che manca.
La paura se affrontata si trasforma in coraggio, e ogni volta che si riesce ad evitare di evitare ecco che queste ferite diventano feritoie, finestre attraverso cui si può vedere un mondo di risorse che probabilmente prima non era possibile neanche immaginare. Prendiamo quindi questa festa come modo per esorcizzare i nostri mostri, ma anche per affrontarli davvero nella nostra vita. E’ semplice: vestiti da mostro è vai incontro alle tue piccole e grandi paure!